Lights on Europe
Il progetto Lights on Europe rientra nel più ampio progetto di valorizzazione e internazionalizzazione del culto di Santa Lucia denominato Lights on PIEM, che si propone di mettere in connessione tutte le culture collegate alla luce.
Il progetto Lights on Europe si propone di mettere in relazione tutte le popolazioni europee che sono collegate alla tradizione di Santa Lucia e alla cultura della luce in generale: la Francia con la tradizione delle Fêtes des Lumiéres e i Paesi Nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca), dove la Santa siracusana illumina con le candele e riscalda il freddo inverno nordico, recandosi in visita nelle scuole e negli ospedali di tutte le città e sostituendosi alla figura di Santa Claus nella distribuzione di doni e regali ai più piccoli.
Il 13 dicembre rappresenta per molti Paesi europei una data molto particolare sotto il profilo delle tradizioni popolari e del folklore. Questo passaggio naturale, con cui gli antichi solitamente identificavano il solstizio d’inverno, viene, infatti, vissuto dalle popolazioni di numerosi Paesi del Vecchio Continente nelle maniere più svariate, ma sempre e comunque collegate al concetto del ritorno alla luce dopo il lungo periodo di tenebre della stagione autunnale e invernale.
La tradizione di Santa Lucia, giovane cristiana martirizzata il 13 dicembre 304 durante le persecuzioni di Diocleziano a Siracusa, si inserisce esattamente all’interno di questo contesto e rappresenta un fattore comune del linguaggio e delle radici della cultura europea, capace di unire popoli distanti geograficamente attraverso la cultura della luce e l‘importanza che essa ricopre nella vita dell’uomo e di tutti gli esseri viventi.
É da questi presupposti che nasce il progetto “Lights on Europe”, che persegue l‘obiettivo di promuovere la conoscenza e l’interscambio degli usi e dei costumi legati alle tradizioni del 13 dicembre in Italia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Francia, Paesi in cui il culto di Santa Lucia e della Luce è particolarmente sentito.
SANTA LUCIA NEL NORD EUROPA
Il culto di Santa Lucia è molto diffuso in tutti i Paesi Nordici. Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca celebrano il 13 dicembre con riti e tradizioni estremamente particolari e simili nelle diverse zone del Nord Europa.
In Svezia, il 13 dicembre, ovvero il Luciadagen (Giorno di Lucia), all’interno di ciascuna famiglia, la figlia maggiore si alza ancor prima dell’alba e si veste con un lungo abito bianco legato in vita da una cintura rossa; la testa è ornata da una corona di foglie e da sette candele utili per vedere chiaramente nel buio. Le sorelle, che indossano una camicia bianca, simboleggiano le stelle. I maschi indossano alti cappelli di forma conica e portano lunghi bastoni decorati con stelline. La bambina vestita come santa Lucia sveglia gli altri membri della famiglia e serve loro i tipici dolciumi (tra questi, delle brioche allo zafferano e all’uvetta chiamate lussekatter e dei biscotti al gusto di zenzero e cannella chiamati Pepparkakor) cucinati a partire dal 12 dicembre.
Fu l’aristocrazia svedese settecentesca ad introdurre questa tradizione che prevedeva che la figlia maggiore vestisse i panni di Lucia e servisse la colazione a letto ai genitori la mattina del 13 dicembre. Tuttavia la tradizione di Santa Lucia come la conosciamo noi oggi, prese piede nel 1927 quando un quotidiano di Stoccolma lanciò il primo concorso tra i lettori per votare la Lucia più bella.
Ogni anno viene incoronata una Lucia in ogni cittá. Le candidate sono giovani residenti e vengono pubblicizzate da quotidiani e TV locali. La Lucia, che viene scelta dal pubblico, e le altre candidate che diventano le sue damigelle, devono saper cantare per potersi poi esibire nelle piazze della cittá, negli ospedali, nei centri per gli anziani, nei centri commerciali e nelle fabbriche.
Frequenti sono i cortei pubblici in cui Lucia e le sue damigelle donano brioche allo zafferano e biscotti allo zenzero, seguite da decine di bambini vestiti da folletti che cantano le canzoni tradizionali natalizie e illuminano l’oscurità con le loro candele. Oggi può anche essere un bambino o uomo ad essere incoronato come Santa Lucia, e frequenti sono le Santa Lucia di altra provenienza etnica.
Ogni anno viene eletta la Lucia di Svezia che raggiunge la città siciliana di Siracusa per partecipare alla processione dell’ottava, in cui il simulacro di santa Lucia viene ricondotto in Duomo. Sempre in Svezia è diffusa, inoltre, una tradizionale canzone di Santa Lucia (Luciasången) che non è altro che la celebre “Santa Lucia” napoletana adattata con un testo in lingua svedese. In diverse città alcune bambine sfilano vestite come santa Lucia intonando il Luciasången di casa in casa.
Questa tradizione settecentesca si ripete in chiese, scuole, ospedali e luoghi di lavoro in tutto il Paese e non sarebbe Natale in Svezia senza Lucia, che segna il ritorno della luce nel giorno più corto dell’anno.
FÊTES DES LUMIÉRES
La Festa delle Luci (fête des lumières in francese, ma anche fête du 8 décembre, ovvero “festa dell’8 dicembre”, o ancora Illuminations, ovvero “illuminazioni”) è una manifestazione popolare che si tiene a Lione, in Francia ogni anno per 4 giorni intorno alla data tradizionale dell’8 dicembre. Quella dell’Immacolata Concezione è una festa a cui i Lionesi sono particolarmente legati sin dal Medioevo.
L’origine della Festa delle Luci risale al 1852, quando la statua dorata della Vergine realizzata dallo scultore Joseph-Hugues Fabisch venne finalmente eretta sul campanile della piccola cappella dedicata alla Vergine Maria.
Per la cerimonia erano previsti fuochi d’artificio dall’alto della collina accompagnati dalle fanfare delle bande musicali nelle strade, ma a causa di un violento temporale che si abbatté su Lione, si decise di annullare i festeggiamenti. Il tempo tuttavia migliorò nel pomeriggio e, spontaneamente, i lionesi, in segno della loro adorazione alla Vergine, illuminarono con lampioncini le facciate delle proprie case e scesero nelle strade, cantando e gridando “Viva Maria” fino a tarda notte.
Dal 1852 in poi, la festa si tenne ogni anno. Secondo la tradizione ogni famiglia conserva insieme alle decorazioni di Natale le candele da mettere alla finestra dentro vetri colorati per l’8 dicembre. Questi vetri colorati e illuminati dalle candele si chiamano “lumignons”.
A partire dal 1989 alla festa popolare si sono affiancate le installazioni luminose proposte dal comune e curate da professionisti dello spettacolo. Questo spettacolo di luci ha fatto sì che la festa divenisse anche un’attrazione turistica, che attira numerosi visitatori ogni anno, pur mantenendo il suo carattere spontaneo e popolare grazie all’illuminazione delle facciate dei lionesi.
La festa ha assunto un carattere sempre più internazionale, con la partecipazione di nomi illustri dell’illuminazione artistica. La sua durata si è prolungata a quattro giorni e le scenografie e gli spettacoli di luce si sono diffusi in tutti i quartieri della città, in ambientazioni tradizionali o insolite.
Il 29 marzo del 2007 la festa ha ottenuto il premio per il “migliore evento per il grande pubblico nel 2006” nella prima edizione del premio di Heavent Sud, la fiera dei professionisti degli eventi.
Oggi Lione ha aperto più di 70 siti al pubblico e la città registra anno dopo anno record di affluenza per il numero di spettatori e turisti che visitano le installazioni luminose, costituendo un modello virtuoso per numerose altre iniziative culturali in Francia e nel resto d’Europa e del mondo.